Visioni in Volo si presenta come una polifonia di voci che alterna atmosfere inquietanti ad atmosfere luminose e che si nutre di immagini simboliche e impressionistiche partorite da un femminino selvaggio, iniziatico e alchemico, il femminino di Artemide con il quale la poetessa personifica la necessità, per l’essere umano, di attraversare il sostrato sacrale della natura gettando un seme di fecondità, sia sovversiva che generatrice di chiaroveggenza spirituale.
Gabriele La Porta ha scritto di Visioni in Volo:
"Come le ali di Psiche.
Ci guardano dall'alto, questi versi. Sono messaggeri, questi versi, e quindi Angeli".
Leonardo Speranza
"E' un femminino selvaggio e alchemico, il femminino di Artemide, quello che la poetessa incarna attraversando il sostrato sacrale della natura e gettando un seme di fecondità sovversiva e generatrice di chiaroveggenza spirituale.
L'interiorità del lettore è traghettata attraverso i colori della mutazione dell’anima isolati dai seguaci di Ermete: dal nero al rosso al blu al bianco.
E' rapimento mistico e vertigine, volo sciamanico sulle ali di Pegaso.
E' immersione in stati di liminalità, incontro con figure archetipiche custodite nella mente sognante: la luna, il fanciullo, il cavaliere, il vento, l’unicorno, il cantastorie.
E' un canto, una danza dionisiaca e macabra, fanciullesca, innocente e audace, come solo l’innocenza sa essere, fino alla ribellione e all’irriverenza contro quelle forze che tentano di annebbiare e “smembrare” l’io, contro l’ipocrisia che inaridisce la dimensione sociale della nostra vita e merita, perciò, il sardonico rovesciamento e lo sberleffo del folle giullare, o meglio, dell’estro femminile-lunare, decostruttore di evidenze e custode di segreti".
Copertina: La cerva del re Salomone, Agostino Arrivabene
Parte degli introiti alla Casa famiglia santa Lucia di Gubbio e all'Associazione ONLUS Argonauti